Questo progetto nasce da una riflessione in merito ai cambiamenti storici, politici e sociali in continua evoluzione/involuzione nel nostro territorio.

Con l’urgenza di ricercare bellezza intorno a me mi sono rifugiata nei mille volti che ci circondano, alcuni rassicuranti altri apparentemente giudicanti, altri ancora sofferenti, molti decisamente sensuali, altri più metafisici.

“Effettivamente loro sono qui da molto tempo prima di noi, se potessero parlare chissà cosa ci direbbero… La storia è passata sotto il loro sguardo: le guerre, la distruzione, la ricostruzione, il consumismo, il lavoro, le nostre piccole vite…
Sarebbero contenti di come e dove stiamo andando? Con che diritto ci sentiamo proprietari della città quando siamo solo ospiti di passaggio?
Eppure loro se ne stanno lì, ci osservano o ci ignorano in silenzio?”
Con queste domande in mente ho provato a metterli in dialogo con la città, dapprima realizzando doppie esposizioni in fase di scatto in cui la prima foto è un loro ritratto e la seconda è qualcosa di ciò che vedono intorno a loro. Poi ho cominciato ad allargare un poco il contesto in base a suggestioni visive, sempre con l’urgenza di ricercare bellezza.
Partendo dal Centro della città ho iniziato a vedere volti meravigliosi ovunque, anche in quartieri meno ricchi ma che hanno fatto la storia dello sviluppo industriale di Genova, come Sampierdarena e Sestri Ponente.